ANORESSIA NERVOSA

Il 90/95% delle persone colpite sono di sesso femminile e l’età di esordio è compresa tra i 12 e i 25 anni. L’anoressia nervosa ha generalmente inizio con un marcato calo ponderale ed il successivo raggiungimento di un peso corporeo molto basso.

La perdita di peso è perseguita in modo attivo seguendo una dieta ferrea e ipocalorica e a volte praticando un’attività fisica eccessiva e compulsiva. Alcune persone, per dimagrire, si inducono il vomito, oppure utilizzano altre forme non salutari di controllo del peso come l’uso di lassativi o di diuretici.

Sintomi comuni, che si aggravano con il decremento del peso (e spesso scompaiono con il suo recupero), sono la depressione, i deficit di concentrazione, l’ossessività, l’isolamento sociale e la perdita dell’interesse sessuale.

Per diagnosticare l’anoressia nervosa, devono essere presenti il sottopeso (IMC<18,5), un’intensa paura di prendere peso o diventare grassi ed un’eccessiva (e distorta) valutazione del proprio peso e della propria forma del corpo, la quale, interferisce negativamente sulla valutazione di sé. L’amenorrea (mancanza di almeno 3 cicli mestruali consecutivi) non è più necessaria per fare diagnosi, ma è un sintomo che deve comunque far sospettare la presenza di un disturbo alimentare, se compare in una persona che restringe la propria alimentazione.

In alcuni casi il disturbo è breve e guarisce senza nessun trattamento (o con un trattamento breve), ma nella maggioranza dei casi persiste e richiede attenzione clinica. Nel 10-20% dei casi, il disturbo alimentare persiste per tutta la vita, danneggiando gravemente il funzionamento interpersonale, scolastico e/o lavorativo. La giovane età e la breve durata di malattia, sono fattori di prognosi positiva, mentre la presenza di problematiche mediche e psichiatriche coesistenti, sono fattori di prognosi negativa. Il tasso di mortalità, per le complicanze della malnutrizione (o per suicidio), è del 5%.

Dalle nuove line guida del National Institute for Clinical Excellence (NICE) aggiornate nel Maggio del 2017 è emerso che la Terapia Cognitivo Comportamentale Migliorata (CBT-E) è il solo trattamento raccomandato per tutti i disturbi dell’alimentazione e per tutte le età. Tale trattamento analizza e tratta i processi cognitivi e i comportamenti implicati nel mantenimento dei disturbi dell’alimentazione.

Presso Spazio Clinico 21 si trova l’Unità Operativa Locale (UOL) di Carpi dell’Associazione Italiana Disturbi dell’Alimentazione e del Peso. AIDAP è un’associazione indipendente e senza fini di lucro che ha lo di scopo condividere la conoscenza e la cultura sulla prevenzione, educazione, trattamento e ricerca dei disturbi alimentari e dell’obesità: www.aidap.org/carpi

Lo psicoterapeuta

Lo Psicoterapeuta è un professionista della salute con laurea triennale e magistrale (biennale), con relativo tirocinio formativo, in Psicologia o Medicina che ha conseguito una formazione specifica (teorica e pratica) di durata quadriennale, presso scuole di specializzazione universitarie o riconosciute dal MIUR secondo la normativa vigente. Il professionista è iscritto ad un Ordine Professionale.

 

Attraverso il suo lavoro e l’impiego di tecniche scientificamente validate aiuta la persona a ristabilire uno stato di benessere emotivo, psicologico e comportamentale in molteplici aree della sua vita. Il lavoro è orientato a far sì che la persona sia parte attiva nel processo di cambiamento e nel raggiungimento del suo stato di benessere.

 

Il professionista nel suo operato segue rigorosamente le norme del Codice Deontologico.