DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO (DSA)

Con l’acronimo DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) si intende una categoria diagnostica, relativa ai Disturbi Evolutivi Specifici di Apprendimento che appartengono ai disturbi del neurosviluppo, che riguarda i disturbi delle abilità scolastiche.

Sulla base del deficit funzionale vengono comunemente distinte le seguenti condizioni cliniche:

  • Dislessia, cioè disturbo nella lettura (intesa come abilità di decodifica del testo)
  • Disortografia, cioè disturbo nella scrittura (intesa come abilità di codifica fonografica e competenza ortografica
  • Disgrafia, cioè disturbo nella grafia (intesa come abilità grafo-motoria)
  • Discalculia, cioè disturbo nelle abilità di numero e di calcolo (intese come capacità di comprendere e operare con i numeri)


I Disturbi Specifici dell’Apprendimento hanno un’origine biologica che è alla base delle anomalie a livello cognitivo che sono associate a sintomi comportamentali del disturbo e che comprende un’interazione di fattori genetici, epigenetici e ambientali che colpiscono le capacità cerebrali di percepire o processare informazioni verbali o non verbali in modo efficiente e preciso.


La Consensus Conference dell’Istituto Superiore di Sanità (Cc-ISS, 2011) definisce i Disturbi Specifici dell’Apprendimento “Disturbi che coinvolgono uno specifico dominio di abilità, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Essi infatti interessano le competenze strumentali degli apprendimenti scolastici.” È importante quindi sottolineare che i bambini con Disturbi Specifici dell’Apprendimento hanno un’intelligenza nella norma e/o superiore alla norma: riescono facilmente ad avere una visione d’insieme, a percepire un’immagine nel suo complesso.


Le principali caratteristiche che contraddistinguono i Disturbi Specifici dell’Apprendimento riguardano:

  • Le inattese e importanti difficoltà nella letto-scrittura e/o nei numeri e nel calcolo
  • Le difficoltà nella consapevolezza fonologica (difficoltà nel riconoscere quanti, quali e in che ordine sono i suoni di una parola)
  • La lentezza nell’automatizzazione di diverse abilità


Perché è importante fare diagnosi di DSA?


Quando un genitore e/o un’insegnante sospetta che le difficoltà che uno studente incontra a scuola possano essere causate da un DSA, è importante che venga fatta al più presto una valutazione diagnostica.

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) sono la causa principale di difficoltà e di abbandono scolastico. In Italia, i dati a disposizione dicono che almeno due studenti su tre non ricevono una diagnosi durante il percorso scolastico, con conseguenze negative non solo sullo studio, ma anche sull’autostima dello studente. Continue esperienze di insuccesso generano, infatti, frustrazione che influenza la motivazione allo studio, l’autostima, e il benessere psicologico, generando effetti a lungo termine. Per questo, riconoscere e diagnosticare tempestivamente una difficoltà, può influire positivamente sul percorso scolastico, poiché consente di mettere in atto interventi personalizzati e adeguati alle caratteristiche individuali dello studente e al percorso di studi, che favoriscano e garantiscano l’apprendimento e il successo.


Chi può fare diagnosi di DSA?


Secondo la Legge 170/2010, le diagnosi di DSA possono essere effettuate, oltre che dai servizi di NPIA delle Ausl della Regione, da professionisti privati come psicologi o neuropsicologi.


La relazione diagnostica dovrà poi essere sottoposta alla valutazione del Gruppo di Conformità DSA (istituito presso ogni NPIA delle AUSL) che ha il compito di definire se queste siano conforme ai criteri definiti. Una volta Ottenuta la conformità la diagnosi di DSA è valida e può essere presentata a scuola.


La scuola che riceve una diagnosi di DSA scrive il Piano Didattico Personalizzato (PDP), dove indica le strategie e gli strumenti compensativi e dispensativi da usare per sostenere l’apprendimento, seguendo i suggerimenti contenuti nella relazione diagnostica.


Cosa fare se si sospetta un DSA?


Quando un genitore e/o un’insegnante sospetta che le difficoltà che uno studente incontra a scuola possa essere un DSA, è importante che venga fatta al più presto una valutazione diagnostica. Un disturbo specifico dell’apprendimento si può diagnosticare al termine del secondo anno di scuola primaria, quando cioè l’apprendimento della letto-scrittura dovrebbe essere consolidato.


Se pensi che tuo figlio possa avere un DSA o i suoi insegnanti ti hanno segnalato una difficoltà specifica, rivolgiti al Servizio Sanitario Nazionale per una valutazione. Se i tempi di attesa sono troppo lunghi, puoi chiedere una prima valutazione a uno specialista privato.


Come si articola la valutazione neuropsicologica per DSA?


I
l primo colloquio riservato ai genitori, è dedicato alla raccolta anamnestica personale e scolastica dello studente. Nei successivi colloqui vengono somministrate prove e test che indagano l’intelligenza e alcune funzioni cognitive come la memoria, il linguaggio e l’attenzione, coinvolte nell’apprendimento, oltre che le abilità scolastiche (lettura, scrittura, calcolo e comprensione del testo).


La valutazione mediamente dura dalle 5 alle 7 ore, alle quali potranno aggiungersi, se necessario, ulteriori appronfondimenti.


Il percorso potrà essere suddiviso in più incontri in base all’età e al livello di concentrazione.


Al termine della valutazione seguirà un colloquio finale di restituzione con consegna della relazione scritta e indicazioni per la scuola.

Lo psicoterapeuta

Lo Psicoterapeuta è un professionista della salute con laurea triennale e magistrale (biennale), con relativo tirocinio formativo, in Psicologia o Medicina che ha conseguito una formazione specifica (teorica e pratica) di durata quadriennale, presso scuole di specializzazione universitarie o riconosciute dal MIUR secondo la normativa vigente. Il professionista è iscritto ad un Ordine Professionale.

 

Attraverso il suo lavoro e l’impiego di tecniche scientificamente validate aiuta la persona a ristabilire uno stato di benessere emotivo, psicologico e comportamentale in molteplici aree della sua vita. Il lavoro è orientato a far sì che la persona sia parte attiva nel processo di cambiamento e nel raggiungimento del suo stato di benessere.

 

Il professionista nel suo operato segue rigorosamente le norme del Codice Deontologico.