DISTURBO BORDERLINE DI PERSONALITA’

Il disturbo borderline di personalità (DBP) è caratterizzato da repentini cambiamenti di umore, instabilità dei comportamenti e delle relazioni con gli altri, marcata impulsività e difficoltà ad organizzare in modo coerente propri pensieri.

Questi elementi generano un notevole sofferenza e comportamenti problematici. Pur essendo dotate di buone risorse personali e sociali, chi soffre di questo disturbo, realizza con molta difficoltà e fatica i propri obiettivi. 


L’instabilità emotiva tipica della DBP, che si verifica come vere e proprie tempeste emotive, è scatenata soprattutto in risposta ad eventi relazionali spiacevoli, come, ad esempio, un rifiuto, una critica o una semplice disattenzione da parte degli altri. La reazione emotiva che ne consegue è estremamente immediata, marcata e duratura. Per questo motivo gestire le proprie emozioni diventa molto difficile e, nel tentativo di controllare i propri picchi emotivi, è facile ricorrere impulsivamente all’azione e agire senza riflettere. L’impulsività si può esprimere con esplosioni di rabbia, litigi violenti fino alla rissa, abuso di sostanze, abbuffate di cibo, gioco d’azzardo, promiscuità sessuale, spese sconsiderate. Possono anche manifestarsi, e a volte anche in modo ricorrente, atti autolesivi (es. procurarsi dei tagli sul corpo con delle lamette o delle bruciature con dei mozziconi di sigaretta, ingerire dosi eccessive di psicofarmaci) o tentativi di suicidio


Le relazioni che i soggetti con disturbo borderline hanno con gli altri, sono spesso tumultuose, intense e coinvolgenti, ma anche instabili e caotiche. Queste persone, infatti, oscillano rapidamente tra l’idealizzazione dell’altro e la sua svalutazione. I rapporti iniziano generalmente con l’idea che l’altro sia perfetto, protettivo, affidabile, disponibile, buono. Ma è sufficiente un errore, una critica o una disattenzione, affinché l’altro venga catalogato repentinamente nel modo opposto: minaccioso, ingannevole, disonesto, malevolo. In molti casi le due immagini dell’altro, quella “buona” e quella “cattiva,” sono presenti contemporaneamente, generando ulteriore caos.

Tutte queste difficoltà incidono drammaticamente sulla stima di sè, per cui i soggetti con questo disturbo si percepiscono come sbagliati e fragili


Il trattamento consigliato per la cura del DBP, è la Terapia Dialettico Comportamentale (TDC), un trattamento di tipo cognitivo-comportamentale ideato da Marsha Linehan. Esso consiste in una combinazione di psicoterapia individuale, skills training di gruppo, consultazione telefonica e un team di consultazione tra terapeuti. La TDC è inclusa nelle Linee Guida dell’American Psychiatric Association (2009) tra le terapie “evidence based” per il trattamento del DBP.

Lo psicoterapeuta

Lo Psicoterapeuta è un professionista della salute con laurea triennale e magistrale (biennale), con relativo tirocinio formativo, in Psicologia o Medicina che ha conseguito una formazione specifica (teorica e pratica) di durata quadriennale, presso scuole di specializzazione universitarie o riconosciute dal MIUR secondo la normativa vigente. Il professionista è iscritto ad un Ordine Professionale.

 

Attraverso il suo lavoro e l’impiego di tecniche scientificamente validate aiuta la persona a ristabilire uno stato di benessere emotivo, psicologico e comportamentale in molteplici aree della sua vita. Il lavoro è orientato a far sì che la persona sia parte attiva nel processo di cambiamento e nel raggiungimento del suo stato di benessere.

 

Il professionista nel suo operato segue rigorosamente le norme del Codice Deontologico.